mercoledì 11 febbraio 2009

solidarietà alla signora Mamatha sabitha pai

Apprendiamo  dalla  stampa l’assurdo episodio accaduto nei giorni  scorsi alla signora. Mamatha Sabitha Pai.

Noi, che  da diversi  anni, pur se spesso in mesto silenzio operiamo ad Oristano e provincia, non restiamo stupiti da simili episodi di razzismo strisciante: gesti di intolleranza piccoli e  grandi compiuti  verso i cittadini  senegalesi, e perché no verso minori cinesi e rom.

Oristano seppur nel suo piccolo diventa sempre più un luogo di incontro di diversi gruppi etnici, ma come spesso capita c’è qualcuno che, non gradisce, ed è per il mancato gradimento, ma soprattutto per ignoranza che avvengono insofferenze xenofobe ultima  e ancor più grave, quella verificatasi nel  pullman dell’ARST, gestore dei trasporti urbani ed extraurbani, ai danni della signora Pai.

Come  associazione che ha  tra i suoi scopi la lotta al razzismo siamo fortemente vicini alla  signora Pai, ed esprimiamo un  vivo e sincero ringraziamento per il coraggioso atto di denuncia da lei compiuto.

Noi che spesso siamo stati consapevoli confidenti di tante storie personali, spesso dove il  razzismo è ancora più sottile e strisciante, siamo ora ben consci che spesso,“apprezzamenti” come quelli rivolti alla signora Pai,  rendono la persona che li subisce  debole ed insicura,  dunque è  da apprezzare fortemente la voglia della donna  di  denunciare e di avere chiarezza su questo accaduto. Certo  ancora pochi  sono i migranti  che  usano i mezzi urbani, forse di inverno, perché è innegabile che, l’estate, le corse che  vanno verso il mare sono frequentatissime da lavoratori  senegalesi o magrebini, cosi come da qualche cittadino del Bangladesh e qualche cinese.

Non è però la  scarsa presenza o la disabitudine  a  vedere su i mezzi di trasporto cittadini  non comunitari che  deve  autorizzare ad un conducente a sentenziare su usi e costumi di altre etnie.

Pesante è indubbiamente il  gesto computo da questo signore, se poi lo si inserisce in una realtà come la nostra, tutt’altro che  tranquilla. Se, sommiamo graffito per grafitto,  gesto per  gesto,  nasi e sguardi disgustati al  passaggio del  senegalese, qualcosa c’è che non  va la si trova pure in questa cittadina che ormai non è  né più tranquilla e forse neanche tanto ospitale, se poi pensiamo alla nuova categoria, quella del “biddaio” o, per i più colti”paesano”, atta ad indicare il “male che viene indubbiamente dall’oltre le mura di Mariano” ci troviamo un po’ sgomenti. Ma il  razzismo italiano, cosi come quello oristanese, è un "pensiero ordinario".Abita il pianerottolo dei condomini, le fermate dell'autobus, i tavolini dei bar, , e talvolta anche luoghi pubblici, ma è  frutto soprattutto della  diffidenza, della paura insensata e di una certa ignoranza. Siamo certi però che l’ARST risolva il caso della signora Pai, nel migliore dei modi anche se la scottante offesa la donna se la porterà con  sé nel suo  vissuto, ma soprattutto auspichiamo che la sensibilità aumenti sempre più e che tutte le vittime trovino il coraggio della denuncia, per poter creare un presente dove nessuno venga additato come diverso.

Nessun commento: