mercoledì 26 novembre 2008

domenica 30 Macomer: ANNA MARIA CAPRARO incontra ELIANO CAU

Il nostro amico Eliano continua a portare in giro il suo sapere e la sua cultura....
Domenica 30 a Macomer....

Macomer, domenica 30 novembre alle 17:00 Anna Maria Capraro incontra Eliano Cau (Per le mute vie) nel Padiglione Filigosa

martedì 25 novembre 2008

basilio uras cercasi


non sappiamo se BASILIO abbia scelto o se si sia smarrito o se gli sia successo qualcosa... comunque a parte tutto BASILIO era ed è uno di noi, uno xò che a differenza di altri... meno sopporta il vivere male in una città ke niente fa per i suoi giovani se non abbandonarli a se stessi

sabato 22 novembre 2008

questa settimana ringraziamo a:

questa settimana ringraziamo : 
Gabriella x aver consegnato gli abiti alla sede di Sardegna Palestina
Marco ed Ettore, la signora Annamaria e famiglia per aver donato abiti, indumenti e  scarpe....

Grazie a tutti voi... la SOLIDARIETA' nn si ferma qui 

martedì 18 novembre 2008

consegnati abiti x rifugiati

innanzitutto ringraziamo il contributo in  abiti di vario genere  che questo mese ci hanno donato: 
Manuela, Franca, Ignazio.

I loro abiti e  altri che  avevamo già sono stati consegnati al comitato che  è ospitato  nella sede cagliaritana di Sardegna Palestina, per la distribuzione di sabato prossimo

la ricerca di abiti  ovviamente....continua....

lunedì 17 novembre 2008

Sardegna luogo ideale e sicuro per "deportare" richiedenti asilo

Questo che segue è un breve ma  accurato report della situazione  creatasi in  Sardegna dall'estate.
La Sardegna torna ad essere luogo e terra sicura per esiliare esseri umani.
Oggi si  tratta dell'esilio o meglio del rinchiudere in un  grande carcere a cielo aperto uomini richiedenti asilio....

Un  tempo ci ricordiamo le deportazioni  degli zingari (rom) messi in  campi di lavoro  nella nostra terra

Vi facciamo una breve cronologia di quello che succede a profughi e richiedenti asilo.

Teniamo anche conto però  che  giornalmente gli sbarchi nel Sulcis continuano.....

Noi riteniamo che la  Sardegna proprio perchè al centro del mediterraneo debba essere una  terra di amicizia e solidarietà tra i popoli non un  nuovo carcere, no una detta di deportazione.
 
un pò di cronologia

A partire da quest'estate sono stati deportati, dal resto d'Italia in Sardegna, persone che sono fuggite dai loro Paesi di appartenenza per ragioni di persecuzione e che hanno avanzato, per tale motivo, richiesta di ottenere lo stato di rifugiato e l'asilo: il Centro di Elmas e l'Hotel Setar di Quartu Sant'Elena ne hanno ospitato circa 200, arrivati da vari Paesi africani e non (Somalia, Afganistan, Kurdistan, Irak, Burkina Faso, Costa D'Avorio, Nigeria, ecc.): nessuno è sbarcato in Sardegna direttamente e tutti avevano presentato alle Questure la richiesta di asilo, come rifugiati, nel giugno 2008.

 

La Sardegna è stata indicata tra i territori circoscritti, entro cui i richiedenti asilo devono risiedere, senza potersi allontanare: le sue condizioni geografiche impediscono che facilmente si sfugga a tale obbligo, dovendo attraversare il mare con mezzi che richiedono documenti.

I richiedenti lo stato di rifugiato hanno dei documenti di riconoscimento temporanei, che non consentirebbero l'acquisto di biglietti di viaggio
 
Ogni mattina vengono "scaricati" in piazza Matteotti a Cagliari, nei pressi della Stazione e ricaricati alla sera per essere riportati al centro di "accoglienza" che è stato ricavato all'interno dell'aeroporto militare...
 
Il comitato entra in contatto con loro durante l'estate ma non in modo continuativo, a gruppetti e singoli non coordinati.
Veniamo a conoscenza delle condizioni di vita dentro il Centro, dei trasferimenti all'hotel Setar e della situazione dei"clandestini" sbarcati in italia e Sardegna in maggior parte provenienti dall'Algeria.
Comincia un coordinamento fra gruppi e persone, siamo di diversa "estrazione" politica, fra anarchici, comunisti,ex comunisti e movimentisti,  con qualche difficoltà ma buona volontà.

Tutti i richiedenti asilo stanno aspettando da mesi di essere sentiti dalla commissione che dovrà decidere del loro destino.Si comincia ad organizzare un gruppo legale volontario che si propone di assistere i richiedenti prima e durante le audizioni.Si rende disponibile la sede dell'associazione Sardegna Palestina per gli incontri fra richiedenti e legali.
Emergono tutti i problemi legati alla situazione dei rifugiati, compresa quella sanitaria( epidemia di scabbia e prima ancora tubercolosi), la necessità di abbigliamento,sopratutto scarpe,ma fondamentalmente è necessario accelerare le pratiche poichè tutti o quasi hanno un preciso progetto di vita che prevede di partire verso mete più agevoli per lavoro e sistemazione presso parenti e amici già in Europa.
 
28.10.2008 iniziano le audizioni della Commissione Territoriale per la protezione internazionale di coloro che entrando in Italia hanno presentato la domanda per ottenere l'asilo e lo stato di rifugiato.

 

La Commissione Territoriale per la protezione internazionale (sono 10 in tutta Italia e dipendono dalla Commissione nazionale) competente per la Sardegna ad effettuare i colloqui di accertamento dei requisiti per la protezione internazionale, è quella di Roma, costituita però in composizione mista con rappresentanti di altre commissioni; si è qui insediata presso la Prefettura di Cagliari ed ha iniziato i colloqui nel Centro di Elmas, appunto il 28.10.2008

Allo scopo è stata instaurata una procedura di tal tipo:

l        coloro erano indicati per il colloquio, per un tempo variabile sino ad una settimana, sono stati portati dall'Hotel Setar al Centro di Elmas, da cui potevano uscire solo con un autobus nelle ore diurne (esclusa la domenica e festivi): la notifica del colloquio avviene con un comunicato scritto, che deve essere tradotto (molti non capivano cosa fosse la notifica);

l        alloggiavano nei piani superiori del Centro; nello stesso centro, al piano terra, vi sono migranti irregolari;

l        la Commissione emette i provvedimenti, in tempi brevi, dopo l'audizione e anche questo è notificato per iscritto: alcuni hanno ottenuto lo stato di rifugiato, mentre altri hanno avuto il permesso di soggiorno e lavoro per motivi umanitari (protezione sussidiaria).

l        Di seguito, vengono rilasciati i relativi documenti, attestanti lo stato di rifugiato o la concessione di protezione sussidiaria.

 

            A seguito dei concomitanti primi sbarchi di migranti irregolari, la scorsa settimana, è stato detto a coloro che hanno ottenuto la protezione internazionale che avrebbero dovuto lasciare il Centro (la richiesta ha riguardato circa 30 somali) intorno alle 19: non hanno acconsentito e sono riusciti a procrastinare all'indomani mattina la decisione.

            La mattina successiva al Centro si è presentata la Polizia e poiché la situazione rischiava di degenerare sono stati sollecitati interventi presso la Prefettura ed il Centro da parte di organi politici del Comune di Cagliari, La Provincia di Cagliari e la Regione Sardegna, nonché l'attivazione di canali per consentire di alloggiare, almeno temporaneamente, i richiedenti asilo, fino al momento in cui avrebbero potuto trovare diverse soluzioni.

 

            La situazione si è acutizzata con i successivi sbarchi di irregolari, perché il Centro è destinato ai nuovi migranti, tanto che la stessa Commissione si è spostata a Cagliari, in Prefettura, per svolgere le audizioni e i richiedenti asilo sono in gran parte alloggiati all'Hotel Setar, ma alcuni ancora al CPA di Elmas.

 

            Nel pomeriggio dell'11.11.2008, dopo aver ottenuto i documenti, per i quali sono state richieste marche e diritti (molti sono fuggiti senza alcun mezzo di sostentamento), sono stati, senza altra possibilità, mandati via: soltanto l'intervento di alcune associazioni e volontari ha permesso di dare soluzione temporanea, con alloggio presso comunità di suore, per la notte ed i pasti.

            Solo alcuni sono stati in grado di comprare un biglietto per il passaggio in nave, diretto a Roma per raggiungere parenti o conoscenti.

 

             Il giorno 12.11.2008, sono state mandati via altre 28 persone, che hanno anch'esse i documenti di rifugiato o di protezione umanitaria, che non sanno dove andare.

            Così la situazione prosegue, in considerazione del fatto che la Commissione Territoriale provvede ad emanare continuamente, come deve, le decisioni a colloquio ed istruttoria esauriti.

            Allo stato attuale, una comunità francescana ha offerto 20 posti letto, largamente insufficienti per il bisogno che cresce, per l'elevato numero di persone interessate.

            Inoltre, pochi parlano l'inglese o il francese, oltre la lingua d'origine, e nessuno conosce la Sardegna.

Da domani lunedì ricominciano le audizioni e altri che aspettano la risposta dopo essere già stati sentiti dalla commissione si ritroveranno nelle medesime condizioni.

Ancora dovremmo cercare soluzioni temporanee di sussistenza, compresao quella dell'abbigliamento invernale che scarseggia.Per questo abbiamo attivato amici e conoscenti.Occorrono maglioni, giubbotti e sopratutto scarpe e biancheria intima...

 

            Esiste, quindi, una situazione di emergenza, ossia la necessità di trovare una soluzione per permettere che chi è stato accolto nel territorio italiano perché riconosciuto perseguitato in patria possa, prima di essere costretto a lasciare la Sardegna, almeno organizzarsi e, quindi, trovare una temporanea accoglienza, alloggio e pasti.

 

            Se qualcuno, poi, volesse presentare il ricorso, diritto riconosciuto, contro la decisione della Commissione, negativa o di assegnazione della sola protezione sussidiaria in luogo dell'asilo, si presenterebbe analogo problema per la durata del procedimento giudiziale.

 

          

venerdì 14 novembre 2008

emergenza

.... Gli sbarchi nel Sulcis continuano.... ma il governo vuole chiudere le frontiere....
ma quali frontiere? quale governo?
nelle coste del mediterraneo, giovani uomini, giovani donne, bambini, affollano i porti per attraversare quel canale di mare che li separa dalla sognat Europa....
Sfidare il nostro mare.... sfidare i flutti e le onde... sperare... viaggiare...sognare... temere... non sapere...ma VOLERE...
sono convinta che è la sana, forte, necessaria VOLONTA' di CAMBIARE che spinge l e genti a vendere i corpi alle organizzazioni di stampo mafioso pur di attraversae quelle fisiche frontiere... sempre chiuse perchè equesto è il volere dei governi europei....

e allora TENTARE LA FORTUNA su BARCHE e BARCONI, SCAFI e GOMMONI, attraverare misteriosamente facendo una breccia in frontex per poi approdare o essere avvistati nelle coste sarde e FINIRE il SOGNO in un CPA .... al centro di un aereoporto internazionale... dietro anguste sbarre e con un regimento che osserva, o ciondolare qui e làper CAGLIARI
QUESTA è la FINE DEL VIAGGIO dei PIU' FORTUNATI
ALTRI giaciono nel marenostrum, cimitero liquido.

CPA, CEI,CARA? Cosa è quello strano posto ad ELMAS? le oci si rincorrono comunque resta la viva necessità di accogliere queste genti, perchè la maggior parte di essi sono PROFUGHI, RICHIEDENTI ASILO, sono MIGRANTI, uomini e donne che vogliono VIVERE

NOI con altre associazioni di CAGLIARI provvediamo per quanto ci è possibile ad una prima assistenza.

Sono NECESSARI ABITI (pantaloni, jeans, tute, felpe, camicie, maglioni tshirt, giubbini, giubbotti, giacconi etc) per DONNE E UOMINI ma anche RAGAZZI e RAGAZZE e BIMBI, possibilmente in buono stato d'uso, BIANCHERIA INTIMA, VIVERI a LUNGA CONSERVAZIONE, ma anche SCARPE, ZAINI,BORSE

chiunque fosse interessato a collaborare con un gesto concreto può contattarci (da tutta la SARDEGNA con chiamata o sms al 3397916117 Eleonora - Gato Obrero-mentre per la zona del cagliaritano 3391033752 Mariagela -Sardegna Palestina-)

come sempre ma pensiamo sia inutile ripetervelo non disdegnao anche contributi economici (utili sempre e comunque anche in questo caso)

Aspettiamo i vostri contributi

giovedì 13 novembre 2008

borsa di studio anna ruggiu, pratica concreta di società alternativa. Quando il diritto all conoscenza diventa di tutt nessuno escluso

Anche per l’anno 2008, la Fondazione Anna Ruggiu conferisce alcune Borse di studio riservate a giovani appartenenti all’etnia Rom che frequentino con profitto la scuola. L’iniziativa, giunta ormai alla V° edizione, ha favorito la scolarizzazione di diversi giovani Rom che abitano nei campi della Sardegna, alcuni dei quali hanno già conseguito un diploma delle scuole secondarie, altri le frequentano con soddisfacenti risultati e ci si aspetta che il contributo offerto dalla Fondazione possa rafforzare ed accelerare il processo di scolarizzazione ormai da anni in atto tra le comunità rom della Sardegna. L’obbiettivo è quello di favorire, attraverso l’elevazione culturale, la comprensione reciproca tra le culture, nella convinzione che il raggiungimento di elevati livelli di istruzione tra gli appartenenti all’etnia Rom, possa svolgere una funzione estremamente positiva in tale direzione. Alcune esperienze scolastiche, peraltro, dimostrano come sia possibile raggiungere elevati livelli di integrazione.La cerimonia di consegna delle borse di studio, che ammontano a complessivi 5.000 euri, si svolgerà sabato 15 novembre e 10,30 presso il Centro di aggregazione sociale di Pabillonis, I ragazzi premiati quest’anno non sono semplicemente studenti che riescono a superare una classe, ma giovanissimi che si sono distinti per il merito e che, in alcuni casi, possono a buon titolo figurare tra i migliori della propria classe. Provengono da realtà diverse, Sassari, Pabillonis, Monserrato e ciascuno di essi si distingue per propri peculiari talenti. Speriamo, un giorno, di trovare alcuni di essi tra i banchi dell’Università. L’iniziativa, è realizzata in collaborazione con l’Unicef della Provincia di Cagliari, e con l’Amministrazione comunale di Pabillonis e coinvolge altre istituzioni, a cominciare dalla Caritas, particolarmente attive in questo settore. Speriamo che, almeno per un giorno, le cattive notizie di cronaca relative ai Rom, alle quali siamo abituati possano lasciare il posto ad altre notizie di cronaca più positive e, soprattutto, capaci di creare un clima di fiducia e di speranza.

mercoledì 5 novembre 2008

continuiamo a seguire il nostro amico ELIANO CAU e le sue PER LE MUTE VIE

Vi informiamo di altri appuntamenti dove viene presentato il libro LE MUTE VIE con la presenza di ELIANO CAU, scrittore....



Guasila (CA), sabato 8 novembre, Per le mute vie, di Eliano Cau, al Teatro Comunale ore 19:00. Presenta Gianluca Medas con la partecipazione dell’Autore


Arzana (NU), venerdì 14 novembre, Per le mute vie, di Eliano Cau, nell’ambito della manifestazione “Il porcino d’oro”, ore 16.30



Peschiera Borromeo (Mi) domenica 16 novembre, ore 17:00 Per le mute vie, di Eliano Cau, presso la sede del Circolo “Nuova Sardegna”, Via Don Sturzo ang. Via Liberazione, con il patrocinio del Comune di Peschiera Borromeo. Coordina il Prof. Giuseppe Deiana. Relatori: Prof.ssa Daniela Pappini, Prof:Pasqualina Deriu, e Prof. Tonio Satta. Sarà presente l’autore

martedì 4 novembre 2008

Lettera ad una studentessa

Non hai un solo nome, sei un soggetto plurimo, sei una moltitudine, sei maschile e femminile. Eppure voglioscriverti pensandoti come un singolo, anzi come una singola. Si, come una studentessa: e non certo per pelosa galanteria, ma perché la “cosa” che incarni è così poco militarizzata e gerarchizzata che mi offre una declinazione al “femminile” dei pensieri che mi ispiri. E dunque, cara studentessa anti-Gelmini: ti spio, ti annuso, provo a decifrare il tuo lessico, cerco di indovinare i tuoi gusti e le tue passioni. Hai la faccia anche della mia piccola Ida, che è andata al suo battesimo con la piazza con la serietà con cui ci si presenta ad un esame scolastico. Il suo primo corteo. Mi sono imposto, per una questione di igiene politica, di non fare paragoni (il 68, il 77, l’85, la pantera): quei paragoni che dicono molto della nostra vecchiezza e poco della giovinezza di chi compone le forme nuove della ribellione al potere. Ho cercato di non sovrapporre la mia epopea, la mia biografia, la mia ideologia, al corpo sociale che tu rappresenti, al processo culturale che tu costruisci, alla radicale contraddizione che tu fai esplodere con la fantasia e il sarcasmo dei tuoi codici comunicativi e della tua contro-informazione. Tu sei, seppure ancora appesa a più fili di adolescenza, una domanda matura e irriducibile di democrazia: e hai capito che per non essere ridotta alla volgarità del tele-voto e della pubblicità, la democrazia non può che vivere e rigenerarsi nel rapporto con le culture, nella socializzazione dei saperi critici, nella ri-tessitura quotidiana delle reti di incivilimento e dei nodi di convivialità. La scuola è il fondamento di ogni democrazia. Lo è quando insegna ai bimbi delle elementari l’elementare rispetto per ogni essere umano: precetto che forse evaporerebbe in qualche istituto scolastico di rito padano. Lo è quando riannoda i fazzoletti della memoria storica e tramanda narrazioni, saperi e valori. Lo è anche quando la scuola fuoriesce da sé, straripa nel conflitto politico-sociale, invade la piazza,trasferisce la cattedra sul marciapiede, proietta le proprie attitudini pedagogiche sui territori, rompe la separatezza dei suoi microcosmi e investe con domande di senso l’intera società. Dimmi che scuola hai e ti dirò che società sei. C’è chi immagina, anzi c’è chi vuole apparati della formazione che preparino alla precarietà esistenziale e produttiva: e dunque servono scuole e università dequalificate. Le classi dirigenti (forse è più appropriato dire “classi dominanti”) si riproducono invece per partenogenesi, ben protette in quei laboratori della clonazione sociale che sono scuole e università private. Cara studentessa, queste cose tu le hai scoperte con semplicità, le hai spiegate alla tua famiglia, le hai narrate con compostezza nelle assemblee, hai rivendicato la tua centralità (la centralità della pubblica istruzione) contro chi “cogliendo l’attimo” dell’egemonia berlusconiana voleva e vuole di colpo annullare un secolo di battaglia delle idee, di esperienze gigantesche di riorganizzazione sociale e scolastica: hai ben compreso che la Gelmini non è folclore, ma è il punto più insidioso dell’offensiva della destra, è una sorta di don Lorenzo Milani rovesciato, è l’apologia di un “piccolo mondo antico” abitato da voti in condotta e grembiulini monocromatici dietro la cui scenografia ottocentesca si muove la modernità barbarica del mercato: che non ha bisogna di individui colti, e liberi perché padroni delle conoscenze, ma ha bisogno di piccole libertà in forma di merce per individui ammaestrati alla competizione e diseducati alla cooperazione.Carissima studentessa, la lezione più importante che ho appreso studiando le vicende del secolo in cui sono nato è che l’obbedienza non è una virtù assoluta. Se è ossequio ad un potere cieco, ad un codice violento, ad un paradigma di morte, allora bisogna ribellarsi, allora bisogna scegliere le virtù civiche della disobbedienza. Non si può obbedire alla politica del cinismo affaristico e classista. Al contrario, dobbiamo cercare la politica che ci aiuta ad essere la forza ostetrica che fa nascere il futuro. Volevo ringraziarti perché, spiandoti e annusandoti, non ho pensato: questa qui è dalla mia parte. Ho pensato che la mia parte (stavo per dire il mio partito) è nello spazio riempito dai tuoi gesti, dalle tue parole, dalla forza inaudita di tutte le tue libertà.
Nichi Vendola

lunedì 3 novembre 2008

abiti consegnati

La nostra associazione ringrazie le amiche e gli amici che ci hanno donato abiti per i nostri amici che hanno necessità,
in particolare per il mese di ottobre ringraziamo
CARLA,ELISA e KATIUSCIA
che con i loro contributo in abiti hanno garantito cambi e migliore abbigliamento a 1 bimba, 1 bimbo, 1 ragazza quindicenne e ad alcuni minori rom, oltre che a 2 donne ed un uomo