giovedì 31 gennaio 2008

Ladri di solidarietà

Ormai da luglio abbiamo distributoi tante scatolette in locali, bar, negozio di Oristano e provincia, aiutiamo come sapete tutti, GIORGIO malato di SLA.Giorgi campa con 600 euro al mese, una casa in affitto da pagare, medicine da pagare e una vita da vivere alla bellemeglio.
Da subito, quando lui e la sua dolcissima compagna si sono rivolti a noi, abbiamo deciso che serviva, NECESSITAVA un aiuto, un sostegno morale ed economico. Così è nata la nostra storia con Giorgio, un simpaticissimo uomo con un cuore enorme ed un sorriso ricco di esperienze.
Abbiamo realizzato scatolette di solidarietà, come in genere si fa in questi casi per recuperare spiccioli , resti, qualche euro di solidarietà non fa male a nessuno, non rende "povero" nessuno e non rende "ricco" nessuno, tanto meno Giorgio o noi.
Le scatolette in genero sono poste nei banconi dei locali o nei paraggi delle casse.... come tutte le altre di altre associazioni.
Bene, abbiamo recuperato fondi per utili cose, come avete sicuramente letto negli altri post: materasso, centrifuga, medicine e cibo, aiutato concretamente Giorgio grazie alla solidarietà di tanti.
Purtroppo però esistono anche i LADRI di scatolette, una nuova entità che pare si aggiri nella città di Oristano con particolare accanimento, infatti, ahinoi in questi mesi sono spartite 5 scatolette, l'ultima proprio l'altra sera.
Noi del Gato Obrero, siamo rimasti BASITI dinnanzi a tale fenomeno.Rubare scatolette di solidarietà è un pò rubare in chiesa.
Rubare una scatoletta che contiene spiccioli dedicati ad un progetto solidale è come pugnalare un inerme, o sparare sulla croce rossa!
Grande è il nostro sconcerto come lo è quello di chi ospita le nostre scatoline.

A noi che riteniamo importantissima la solidarietà ci piace ricordare un verso di De Andrè " C'hanno insegnato la meraviglia verso la gente che ruba il pane ora sappiamo che è un delitto il non rubare quando si ha fame ora sappiamo che è un delitto il non rubare quando si ha fame. "

Rubare una scatoletta è come rubare il pane e noi ci meravigliamo, ci indignamo, probabilmente chi ruba le scatolette non andrebbe CONDANNATO perchè "rubare quando si ha fame non è un reato"

Noi riteniamo che fondamentale sia il rispetto e la legalità tra gli esseri umani. Oggi, è vero, la POVERTA' è un fenomeno in aumento.
Ma rubare è pur SEMPRE UN REATO, dal punto di vista legale.

Condanniamo il gesto, e chiediamo che chiunque veda un ladro di scatolette ci segnali il fatto.

Chiediamo a te, LADRO DI SOLIDARIETA', di dimostrarci SE RUBI per FAME, chiedi a noi o nel locale dove vedi la scatoletta esposta, UN AIUTO e l'AIUTO TI SARA' dato da NOI.
Ma non rubare perchè rubando l a scatoletta togli un giorno di vita ad un essere umano.

Gato Obrero: ELE

giovedì 24 gennaio 2008

Donazioni per Giorgio

Ringraziamo per il contributo giuntoci dai nostri amici

Enrico 100 euro
Giovanna 70 euro
Vanna 7 euro
Brunella 15 euro
Ele 9 euro
Alberto 15 euro


Con questi contributi e con quelli raccolti mensilmente dalle scatolette abbiamo acquistato:

1 materasso
1 centrifuga
medicinali e cibo

L'associazione El Gato Obrero e Giorgio ringraziano tutti per il contributo giunto e pe ri contributi futuri

mercoledì 23 gennaio 2008

In un momento storico come il nostro, caratterizzato da un alzhaimer sociale indotto, ricostruire la memoria appare, oltre che molto impegnativo, un’operazione meritoria e necessaria.
I giovani, lasciati ad un colpevole abbandono o ridisegnata revisionisticamente non importa, lascia le giovani generazioni sempre più in balìa della cronachistica e banalizzante dei media; questi ultimi, salvo piccole meritorie iniziative, si muovono su un terreno comune di una virtualità nichilista in cui tutto (dalla guerra in Iraq al Grande Fratello) è uguale e si confonde nella rappresentazione del mondo come fiction.
Restituire le memorie significa contribuire a restituire una parte di quel senso di noi stessi e della realtà di cui siamo quasi completamente espropriati.
L’istituzione di giornate deputate alla ricostruzione e alla divulgazione di cruciali momenti storici va pertanto salutata ed encomiata proprio a partire da questo valore di “resistenza” ai meccanismi indotti dell’oblio.
Auschwitz, Birkenau, Baden Baden, Dachau, luoghi, “non luohi, punti nella carta geografica di un’Europa che oggi più che mai non può dimenticare.
Le nostre città ogni giorno sono invase da scritte e trafitti che riproducono croci celtiche, svastiche, inni e frasi di lugubre memoria, ma la società civile non può rimanere a guardare.
Nella mente di tanti di noi sono impresse quelle immagini di corpi gracili, scarniti, sofferenti per le attorci torture inflitte dai regimi nazi fasciti.
Campi di sterminio, lager, luoghi ideati dal genere umano per iniettare l’umanità stessa.
Ebrei, lesbiche e omosessuali, testimoni di Geova, diversamente abili, comunisti, anarchici, rom, ogni essere umano che non si allineava doveva essere soppresso, iniettato, dimenticato.
Ed oggi i momenti di che si ispirano a quei tragici momenti prendono forza, iniettando l’odio razziali nelle giovani generazioni.
Ma questo non è l’insegnamento che ci deve dare il passato! Noi che crediamo fortemente nella necessità di costruire un’alternativa di società basata su non violenza, pace, giustizia, diritti e libertà abbiamo sempre presente l’idea che dal passato si può trarre solo insegnamento ma è necessario non ripercorrere e ripetere gli errori per non ricadere nel passato con tutte le sue nefandezze.
Mai più capelli accantonati, mai più scarpette di bimbo accatastate , mai più uomini freddi come rane, mai più essere umani senza pane né casa, mai più torture e vessazioni.
Ecco perché riteniamo giusto oggi più che mai ricordare quel che è stato, ricordare uomini e donne che fortemente si sono opposti ai regimi totalitari ispirati all’odio; celebrare la giornata della memoria, inaugurare piazze e strade, monumenti ed aree pubbliche a chi ha disobbedito sono per noi iniziative lodevoli, ma non basta e non deve bastare.
E’ necessario avere ogni giorno nei nostri occhi le immagini di Auswitch liberata, avere nella nostra mente le parole mandate a memoria negli anni della scuola primaria, perchè ….” Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case,voi che trovate tornando a casa, cibo caldo e visi amici, considerate se questo è un uomo, che lavora nel fango, che non conosce pace, che lotta per un pezzo di pane, che muore per un si o per un no….” O sentire risuonare nelle nostre orecchie, il triste motivo Son morto con altri cento, Son morto che ero bambino….. ….. Ad Auschwitz c’era la neve, il fumo saliva lento….…. Ad Auschwitz tante persone ma un solo grande silenzio….. …. Io chiedo come può l’uomo uccidere un suo fratello eppure siamo milioni in polvere nel vento….
E’ per questi motivi che l’associazione El Gato Obrero (http://gatoobrero.blogspot.com) nel quadro di programmazione del 2008 anno dei diritti umani, realizza la Giornata della memoria.in collaborazione con l’ISSRA e l’Amministrazione provinciale di Oristano, Il 27 di gennaio alle ore 17.30 presso i locali della sala del consiglio provinciale.
All’iniziativa sarà presente Mimmo Calopresti,,regista di fama internazionale che presenterà al pubblico “Volevo solo vivere” un documentario semplice, nove sopravvissuti ai campi di sterminio nazisti raccontano la loro prigionia, vittime della più devastante e folle malvagità dei tempi moderni. Il filmato si apre con le immagini d'archivio in cui Mussolini annunciava il varo delle leggi antisemite sulla scorta di una supposta "superiorità razziale", quanto mai opportuno per ricordare ai sempre più numerosi difensori della tesi "italiani brava gente" le precise responsabilità italiane nello sterminio di milioni di esseri umani.
Oggi, è indispensabile, recuperare alla memoria collettiva le testimonianze di quanti vissero l'orrore dell'Olocausto, perché la vergogna non abbia alcuna amnistia. In questa prospettiva Volevo solo vivere rappresenta un tassello di enorme importanza. Il film è parte integrante della serie di produzioni nate dalla Shoah Foundation di Steven Spielberg, una sorta di serbatoio mondiale della memoria nato nel '94 per registrare le parole e i volti di chi è miracolosamente scampato alla soluzione finale hitleriana. In Italia sono state raccolte circa 400 interviste che sono servite a Mimmo Calopresti per costruire il documentario.
Le narrazioni si alternano a brevissimi frammenti di repertorio ben dosati per contenere l'insopportabile crudeltà delle immagini. "
Forse oggi ci sembra di sapere tutto su Auschwitz e sul tremendo genocidio della Shoah, ma non è vero. Lì è accaduto l'inimmaginabile, non possiamo essere certi che tutto questo non si verifichi più o che non stia già succedendo da qualche parte, ma l'unico modo che si ha di scongiurarlo è di diventare noi stessi un essere umano migliore e più forte.
Il lavoro di Calopresti nasce dalla volontà stessa del regista di non cadere nel classico documentario di analisi e proiezioni di orrori, ma nel voler mostrare storie individuali e personali come a voler significare che l’orrore dell’olocausto non è uno singolo ma sono migliaia di orrori singoli e personali vissuti intensamente da ogni singolo deportato.
Certamente, perché non si ripeta, l'arma più forte e necessaria è quella della memoria.
Al termine della visione del documentario è previsto un dibattito con Mimmo Calopresti, Marina Moncelsi dell’associazione Olokaustos e Aldo Borghesi dell’ISSRA. La serata sarà conclusa dalla lettura di brani ed opere in memoria della Shoah e dello sterminio degli ebrei,le letture saranno curate da Marta Proietti Orzella, giovane attrice sarda emergente.



Con il presente comunicato, oltre che richiedervi la divulgazione della notizia si invita tutti voi a partecipare all’iniziativa.

Oristano 23 gennaio 2008

martedì 22 gennaio 2008

VOLEVO SOLO VIVERE

Film documentario di Mimmo Calopresti
Presentato ad Oristano con il regista

Parliamone con:
MARINA MONCELSI – Associazione di Studi Storici Olokaustos

ALDO BORGHESI – ISSRA SASSARI -
MIMMO CALOPRESTI regista
Letture in prosa a cura di MARTA PROIETTI ORZELLA
Domenica 27 gennaio
Ore 17.00
Sala del consiglio provinciale

Associazione El Gato Obrero
http://gatoobrero.blogspot.com
in collaborazione con ISSRA




con il patrocinio dell’amministrazione provinciale di Oristano
e del gruppo in consiglio provinciale del PRC SE

lunedì 14 gennaio 2008

Giorgio Caddeo, 64 anni, ha trascorso la sua vita calcando lidi meravigliosi, immerso in acque cristalline, in mondi sommersi, con pesci dalle pinne multicolori e rossi coralli, immensa risorsa per gente di mare come noi sardi. Sua compagna la passione per quel mondo di pace e di tranquillità che solo gli uomini di mare conoscono insieme al grande rispetto per la natura, madre generosa e fonte di inestimabile ricchezza.
Mai stanco, atletico, con un corpo quasi marmoreo scolpito dalle acque del nostro Mediterraneo e dai tanti mari solcati nella sua vita, ha vissuto un’ arte antica ma arricchita dalle nuove tecnologie.
Sole, mare, sabbia, sale hanno riscaldato la sua vita, mentre gli hanno portando gioie, sorrisi, pericoli ,ansie, ed incidenti che gli hanno fatto guardare la morte negli occhi e forse provocato questa misteriosa patologia.
Un giorno di due anni fa Giorgio inizia ad accusare rigidità agli arti inferiori, non può più nè immergersi né imbarcarsi.
Visite su visite, medicine, fisioterapia e lunghe ed interminabili attese per conoscere la diagnosi definitiva ed inesorabile: morbo di Lou Gehrig meglio noto per la sua sigla SLA.
Il silenzio. Il desiderio di combattere.
Ma in questa lotta Giorgio non è solo, c’è la compagna della sua vita: Anna. Insieme a lei inizia la lunga trafila delle speranze e delle illusioni.
Alessandro, loro figlio, che con il padre ha diviso l’attività di pescatore e sommozzatore, è richiamato a terra per poter essere di apporto in famiglia e così anche la sua muta, compagna di viaggi e di lavoro, viene appesa al chiodo; torna in paese ed affianca la madre che con grande forza d’animo allevia le sofferenze fisiche e morale del suo uomo.
Proprio in questa fase Giorgio ed Anna si mettono in contatto con la nostra associazione, poiché oltre alla disperazione per l’aggravarsi della sindrome si scontrano quotidianamente con ancor più gravi difficoltà finanziarie, per poter garantire la giusta dignità della persona ed i diritti di malato: cure di base, cure specifiche e tutto ciò che può rendere la vita di Giorgio, e non ultimo un sostegno burocratico.
Le parole non bastano e spesso è difficile chiedere aiuto, El Gato Obrero, da luglio segue passo passo le necessità di Giorgio e della famiglia che vive con la pensione di 600 euro al mese ed in casa di affitto.
Con la nostra collaborazione e certamente con il valido intervento degli EELL si è riuscito ad ottenere: l’ A.D.I. e l’assistenza domiciliare, l’abbattimento delle barriere architettoniche presenti nel bagno, un trattorino monta scale per poter quotidianamente uscire in sedia a carrozzella dal suo alloggio al primo piano.
Grazie alla solidarietà quotidiana di tant* cittadini che hanno contribuito con qualche spicciolo nelle scatoline abbiamo acquistato un materasso migliore e la possibilità di potersi continuare a curare, perché non sempre lo Stato può e lì deve arrivare la solidarietà di noi.
Ora Giorgio ci chiede di aiutarlo a realizzare un'altra speranza: poter seguire, in Germania, una cura sperimentale alternativa; si perché dopo essersi sottoposto alle terapie ufficiali nel territorio nazionale nasce in lui l’urgenza di provare altrove. Certamente anni fa sembrava radicale pensare che un avvicinamento naturale nei confronti della malattia, ma recenti indagini rivelano che sempre maggior numero di persone si accosta all’approccio medico non convenzionale, che cioè supera la visione materialistica del corpo umano; nel pubblico c’è sempre una maggiore esigenza di poter scegliere e seguire la medicina olistica.
Oggi dal rifiuto totale e dalla derisione degli approcci alternativi alla salute, la comunità scientifica è passata a studiarli seriamente, la National Library of Medicine cataloga oltre 40mila articoli sulla medicina alternativa e complementare, di cui oltre 1600 sulla fitoterapia nelle sue varie applicazioni.
Meditazione, yoga, massaggio e fasi nutrizionali sono sempre più accettati come basilari strumenti di salute.
Le virtù dell’iperico, del ginko bilba e dell’echinacea sono note a tutti e quasi ogni farmacia propone una sua linea di rimedi naturali.
Grazie alla diffusione massiccia di pubblicazione, e ad Internet il pubblico può accedere come mai accaduto prima all’informazione sulla salute e si sente sempre più responsabile del proprio benessere.
E’ questo ciò che Giorgio a scelto dopo diverse ipotesi e strade, e noi vogliamo sostenere la sua richiesta.
Ma il tempo di vita non ha prezzo, abbiamo messo Giorgio in lista d’attesa in un rinomato centro clinico tedesco, e da allora il sorriso e la speranza hanno illuminato il suo viso.
Certo, la cifra necessaria è alta.
El Gato Obrero sta distribuendo scatoline di raccolta fondi in bar e locali commerciali e di ritrovo in tutta la Sardegna ed utilizza metodologie di foundrising ma raggiungere la cifra necessaria per noi, da soli, potrebbe essere un’utopia, ma siamo certi che il nostro invito non cadrà nel silenzio e certamente chi di voi legge questa nostra darà un contributo in base alle proprie possibilità alla realizzazione del sogno di Giorgio: poter essere accompagnato in questo triste percorso con minore sofferenza e in modo più amorevole.

Chiediamo a tutti voi, facendo appello alla vostra sensibilità di cittadini e di uomini di contribuire versando ccp 83660159 intestato a Associazione El Gato Obrero causale “ per G. almeno l’essenziale”, per qualsiasi tipo di informazione e o collaborazione contattate il 3397916117 o la mail gatoobrero@yahoo.it

giovedì 10 gennaio 2008

Resistenza ed antifascismo: come ieri oggi

L’ASSOCIAZIONASSOCIAZIONE “EL GATO OBRERO”
IN COLLABORAZIONE CON
I GIOVANI E LE GIOVANI COMUNISTE DELLA PROVINCIA DI ORISTANO
PRESENTANO:
SABATO 12 GENNAIO 2008
In Vico Arquer 12 – ORISTANO – ORE 17.00
ASSEMBLEA – DIBATTITO:
“RESISTENZA E ANTIFASCISMO:
COME IERI, COSI’ OGGI”
INTRODUCE:
Diego Vacca – Coordinatore Prov.le Giovani Comuniste/i di Oristano
RELATORI:
ALDO BORGHESI - Istituto sardo per la storia della Resistenza e dell'Autonomia
APERTURA DIBATTITO;
CONCLUDE:
ELEONORA CASULA – Segreteria Regionale PRC-SE area diritti civili e migrazioni