Giorgio Caddeo, 64 anni, ha trascorso la sua vita calcando lidi meravigliosi, immerso in acque cristalline, in mondi sommersi, con pesci dalle pinne multicolori e rossi coralli, immensa risorsa per gente di mare come noi sardi. Sua compagna la passione per quel mondo di pace e di tranquillità che solo gli uomini di mare conoscono insieme al grande rispetto per la natura, madre generosa e fonte di inestimabile ricchezza.
Mai stanco, atletico, con un corpo quasi marmoreo scolpito dalle acque del nostro Mediterraneo e dai tanti mari solcati nella sua vita, ha vissuto un’ arte antica ma arricchita dalle nuove tecnologie.
Sole, mare, sabbia, sale hanno riscaldato la sua vita, mentre gli hanno portando gioie, sorrisi, pericoli ,ansie, ed incidenti che gli hanno fatto guardare la morte negli occhi e forse provocato questa misteriosa patologia.
Un giorno di due anni fa Giorgio inizia ad accusare rigidità agli arti inferiori, non può più nè immergersi né imbarcarsi.
Visite su visite, medicine, fisioterapia e lunghe ed interminabili attese per conoscere la diagnosi definitiva ed inesorabile: morbo di Lou Gehrig meglio noto per la sua sigla SLA.
Il silenzio. Il desiderio di combattere.
Ma in questa lotta Giorgio non è solo, c’è la compagna della sua vita: Anna. Insieme a lei inizia la lunga trafila delle speranze e delle illusioni.
Alessandro, loro figlio, che con il padre ha diviso l’attività di pescatore e sommozzatore, è richiamato a terra per poter essere di apporto in famiglia e così anche la sua muta, compagna di viaggi e di lavoro, viene appesa al chiodo; torna in paese ed affianca la madre che con grande forza d’animo allevia le sofferenze fisiche e morale del suo uomo.
Proprio in questa fase Giorgio ed Anna si mettono in contatto con la nostra associazione, poiché oltre alla disperazione per l’aggravarsi della sindrome si scontrano quotidianamente con ancor più gravi difficoltà finanziarie, per poter garantire la giusta dignità della persona ed i diritti di malato: cure di base, cure specifiche e tutto ciò che può rendere la vita di Giorgio, e non ultimo un sostegno burocratico.
Le parole non bastano e spesso è difficile chiedere aiuto, El Gato Obrero, da luglio segue passo passo le necessità di Giorgio e della famiglia che vive con la pensione di 600 euro al mese ed in casa di affitto.
Con la nostra collaborazione e certamente con il valido intervento degli EELL si è riuscito ad ottenere: l’ A.D.I. e l’assistenza domiciliare, l’abbattimento delle barriere architettoniche presenti nel bagno, un trattorino monta scale per poter quotidianamente uscire in sedia a carrozzella dal suo alloggio al primo piano.
Grazie alla solidarietà quotidiana di tant* cittadini che hanno contribuito con qualche spicciolo nelle scatoline abbiamo acquistato un materasso migliore e la possibilità di potersi continuare a curare, perché non sempre lo Stato può e lì deve arrivare la solidarietà di noi.
Ora Giorgio ci chiede di aiutarlo a realizzare un'altra speranza: poter seguire, in Germania, una cura sperimentale alternativa; si perché dopo essersi sottoposto alle terapie ufficiali nel territorio nazionale nasce in lui l’urgenza di provare altrove. Certamente anni fa sembrava radicale pensare che un avvicinamento naturale nei confronti della malattia, ma recenti indagini rivelano che sempre maggior numero di persone si accosta all’approccio medico non convenzionale, che cioè supera la visione materialistica del corpo umano; nel pubblico c’è sempre una maggiore esigenza di poter scegliere e seguire la medicina olistica.
Oggi dal rifiuto totale e dalla derisione degli approcci alternativi alla salute, la comunità scientifica è passata a studiarli seriamente, la National Library of Medicine cataloga oltre 40mila articoli sulla medicina alternativa e complementare, di cui oltre 1600 sulla fitoterapia nelle sue varie applicazioni.
Meditazione, yoga, massaggio e fasi nutrizionali sono sempre più accettati come basilari strumenti di salute.
Le virtù dell’iperico, del ginko bilba e dell’echinacea sono note a tutti e quasi ogni farmacia propone una sua linea di rimedi naturali.
Grazie alla diffusione massiccia di pubblicazione, e ad Internet il pubblico può accedere come mai accaduto prima all’informazione sulla salute e si sente sempre più responsabile del proprio benessere.
E’ questo ciò che Giorgio a scelto dopo diverse ipotesi e strade, e noi vogliamo sostenere la sua richiesta.
Ma il tempo di vita non ha prezzo, abbiamo messo Giorgio in lista d’attesa in un rinomato centro clinico tedesco, e da allora il sorriso e la speranza hanno illuminato il suo viso.
Certo, la cifra necessaria è alta.
El Gato Obrero sta distribuendo scatoline di raccolta fondi in bar e locali commerciali e di ritrovo in tutta la Sardegna ed utilizza metodologie di foundrising ma raggiungere la cifra necessaria per noi, da soli, potrebbe essere un’utopia, ma siamo certi che il nostro invito non cadrà nel silenzio e certamente chi di voi legge questa nostra darà un contributo in base alle proprie possibilità alla realizzazione del sogno di Giorgio: poter essere accompagnato in questo triste percorso con minore sofferenza e in modo più amorevole.
Chiediamo a tutti voi, facendo appello alla vostra sensibilità di cittadini e di uomini di contribuire versando ccp 83660159 intestato a Associazione El Gato Obrero causale “ per G. almeno l’essenziale”, per qualsiasi tipo di informazione e o collaborazione contattate il 3397916117 o la mail gatoobrero@yahoo.it
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