giovedì 1 ottobre 2009
CONSIGLIO PROVINCIALE SULLA SCUOLA!!!!!!!!
17.30 - 20.30
Palazzo della Provinci
Via Carboni
Oristano
Venerdì 9 ottobre alle ore 17.30 presso l'aula consiliare della Provincia in Via Carboni, si terrà un Consiglio Straordinario dedicato integralmente al problema del ridimensionamento della rete scolastica provinciale. E' fondamentale la partecipazione di tutti coloro che credono nel valore dell'Istruzione Pubblica. Vi aspettiamo!
mercoledì 16 settembre 2009
Dignità ... è anche PUBBLICA ISTRUZIONE
GENERERÀ MENO CULTURA E MENO SAPERI.
MA SI PUÒ RISPARMIARE SUL FUTURO DEI NOSTRI FIGLI E DEL NOSTRO PAESE?
L’attuale Governo con la legge 133/08 ha determinato il taglio di 42 mila insegnanti e di 15.000 ATA per l’anno scolastico 2009/10 e prevede ulteriori licenziamenti per i prossimi due anni.
COSA AVVERRA’?
- chiusura delle scuole nei piccoli centri
- accorpamento delle classi
- diminuzione del monte ore settimanale
- eliminazione del tempo pieno
- introduzione del maestro unico
- meno soldi alle scuole pubbliche e più fondi alle private
QUALI CONSEGUENZE?
• Meno tempo scuola
• Classi sovraffollate, sino a 33 alunni
• Ricadute negative sullo svolgimento delle lezioni
• Insufficiente sicurezza degli alunni
• Alunni disabili non tutelati
NOI NON CI STIAMO!
CONDIVIDI ANCHE TU LA PROTESTA PER FERMARE LO SMANTELLAMENTO DELLA SCUOLA PUBBLICA
COORDINAMENTO PRECARI SCUOLA ORISTANO
coordinamentoprecarioristano@gmail.com
lunedì 7 settembre 2009
la protesta silenziosa tra le mura di piazza mannu
Ciao Tonio, fatemi pubblicare questa lettera su internet, insomma, fate di tutto perchè qui la sistuazione è al limite della sopportazione umana……
Grazie da parte di tutti i carcerati Oristano
I detenuti del carcere di oristano, impossibilitati a dialogare con la direzione, in quanto tutte le nostre forme di protesta pacifiche si sono rilevate inutili. Tutte le petizioni in cui si elencavano i numerosi problemi sono state brutalmente cestinate e chi si è reso portavoce e promotore di petizioni sono stati intimoriti e ricattati.
Infatti lo scrivano di turno Dario, ammonito a non prestarsi a far circolare le istanze in cui si reclamavano i nostri diritti:
N°1 Ad oggi, nel carcere di Oristano, si trovano 114 detenuti, in una sistuazione di vita da terzo mondo. Siamo stippati come sardine, in una cella da 4 ci troviamo in 7 persone, circa 1 m quadro a testa, con tre brande che sfiorano il soffitto.
Il bagno, non ci sono parole per descriverlo in che condizione versa.
N°2Per lo più si rischia di morire asfissiati!
Le celle sono munite di bocche di lupo, già da anni fuori legge, e se non bastasse questo, abbiamo giorno e notte il blindo chiuso a braccetto, con temperatura di 40° celsius. Il ricircolo d’aria non avviene a sufficenza e si rischia prorio di svenire.
N°3 La ditta appaltatrice per le forniture della spesa per i detenuti, ci deve aver scambiato per vecchi cassonetti della spazzatura, in quanto tutta la frutta e la verdura che ci viene rifilata e di pessiama qualità.
N°4 Ad oggi non è ancora stata fatta la disinfestazione, infatti l’istitituto è invaso da topi, blasse giganti che circolano liberamente nelle celle.
N°5 Gli scopini dei piani vengono pagati per 1 ora sola, e in quell’ora vengono puliti solo gli uffici della direzione.
N°6 La sala colloqui non è a norma di legge, spuntano chiodi dai banchi che spesso provocano lesioni a gli abiti e alla pelle dei detenuti e dei visitatori e per lo più è lercia.
N°7 Oggi per rippicca siamo stati minacciati dall’ispettore per la protesta di martedì 26 Agosto 2009,
che consisteva nella battitura delle sbarre.
Di fatti, questo pomeriggio, due detenuti: Corroda Giovanni e Maurizio leone, sono stati trasferiti d’urgenza, senza permettergli di prendere i loro indunmenti personali, ritenendoli ingiustamente promotori.
vi preghiamo alla gentilissima Redazione di pubblicare questa nostra lettera di protesta
Oristano,1 settembre 2009
I DETENUTI DEL CARCERE DI ORISTANO
IO LA PUBBLICO perkè mi sono sempre impegnata sulla situazione di piazza mannu da parekki anni e so KE QUELLO KE LAMENTANO I DETENUTI è UNA SITUAZIONE KE SI TRASCINA NEGLI ANNI IMMUTATA
ALLA FACCIA dei belli articoli sullo "STUPENDO CARCERE" ke tutti coloro che vanno in visita ispettiva trovano... dico io... ma è possibile???? E' possibile essere cosi squallidamente ciechi e così menefreghisti della realtà in cui vivono soggetti, ristretti, ma che comunque devono scontare la pena in modo dignitoso?
Aggiungerei : NON ESISTE L' ORA D'ARIA - NON ESISTE UN REALE INSERIMENTO LAVORATIVO - NON ESISTE FORMAZIONE esiste solo ORINE DISCIPLINA E REPRESSIONE
lunedì 31 agosto 2009
storia di una giovane badante rumena
Salve, sono Dora, una giovane rumena, vi voglio raccontare una storia, che purtroppo non è solo la mia. Ho imparato la vostra lingua da qualche mese e, vi parlerò come meglio posso .
A fine estate 2008 mio cugino che da anni viveva in Italia, mi offre di seguirlo, io, diciotto anni appena compiuti, intraprendo un nuovo progetto di vita, quello della migrante. Nella mia mente si apre la possibilità di regalare un futuro migliore ai miei fratelli minori. Grazie a me avrebbero potuto studiare.
Partiamo dal mio paese, a metà settembre , su uno di quei tanti bus che fa spola con l'Italia.
Sapevo dei pericoli che mi aspettavano, ma partivo con un giovane uomo sangue del mio sangue, non con uno sconosciuto.
Alle porte dell'Italia lui mi chiede di affidargli i risparmi che avevo con me per affrontare il primo periodo, io,glieli consegno, tenendomi qualche decina di euro.
Arriviamo dopo 4 giorni in una cittadina tranquilla della Sardegna,e andiamo a vivere a casa . Dopo un paio di settimane trovo un posto come badante, e felice accetto.
Vado a vivere a casa di un anziano. La famiglia mi fa il contratto, mi paga l'assicurazione e mi tratta bene.
Imparo grazie alla mia forza di volontà la nuova lingua, quotidianamente mi esercito con il vocabolario e la grammatica a scrivere e dire frasi compiute.
Mi trovavo bene, mi fanno sentire una loro nipote o una loro sorella.
Intanto i giorni passano dovevo comprare il necessario, ma ancora non avevo il primo stipendio e mio cugino non accennava a restituirmi i soldi,e io non osavo chiederli perkè mi sentivo in debito con lui.
Arriva il primo stipendio, settecento euro! Per me una gran gioia! Non feci nemmeno in tempo a “gustarli” tra le mani che dopo qualche ora, mio cugino mi chiede l'80 % dello stipendio “perchè avevai problemi economici”. Subito consegno a lui quello che mi chiede: volevo sdebitarmi!!
Avevo sentito dai racconti delle donne della mia città che, spesso i rumeni hanno organizzazioni che vivono attraverso il “pizzo”, ma lui, lui era mio cugino non lo avrebbe mai fatto .
Passano cosi i giorni e i mesi.Con il mio “nonno” sto bene, nonostante tutto riesco a capirlo la famiglia è contenta del mio lavoro . Sono una di loro, il sabato, la domenica e per le feste pranziamo e ceniamo tutti insieme, facciamo bei progetti e io mi sento sicura tra le pareti di quella casa e in quella famiglia. Ma il diciannove di ogni mese il mio stipendio viene decimato da mio cugino, io non so come fare, a chi raccontare quel che mi accade, non conosco nessuno, se non la sua convivente e una ragazza italiana. che ho incontrato quando ancora parlavo poco italiano ma sola non posso uscire, poi non saprei come trovarla, abito in periferia e non conosco la città.
In un mese di primavera, nel solito giorno di paga, mio cugino mi chiede in prestito altre cento euro, deve andare in Romania. Mentre in camera mia prendo la somma ,lui mi segue e mi sottrae dalle mani 600 euro.Reagisco, gli do uno schiaffo, lui beffardamente ride e se ne va.
Piango, mi sento male, non so cosa fare, anche questo mese non ho lavorato per me!
La sera, disperata , viene a casa la sua convivente una giovane donna dell'est, eravamo diventate “amiche” ed io la accolgo ben volentieri in accordo con la “mia nuova famiglia”.Lei , mi racconta cose che non conosco, inizio ad aver paura.
Intanto incontro la ragazza italiana a cui da tanti mesi vorrei parlare e le chiedo il numero di telefono..Un pomeriggio io e la sua donna incontriamo mio cugino nella piazza centrale della città.
Ho paura, lui pretende soldi da me e incomincia ad insultare me e la sua convivente. Arriva la polizia, non mi aiuta di certo, io telefono alla ragazza italiana che mi suggerisce di allontanarmi.E così faccio e torno a casa mia.
Da quel momento la ragazza di mio cugino sparisce quasi nel nulla,ogni giorno il cellulare è spento, sempre spento.
Mi preoccupo,sapevo che spesso e volentieri lui la picchiava.
La domenica mattina vado alla polizia e racconto i miei timori e soprattutto dichiaro di essere vittima di una sorta di “racket”.
Mi sento meglio, quasi più leggera e forte, dopo un paio di ore mi viene comunicato che la ragazza è stata trovata, dove lavorava, un po' sconvolta ma stava bene.
Quanto nascondiamo noi donne dell'est voi italiani non lo potrete mai capire! O forse è più facile non capire.
Da questo momento, viene sempre più difficile mangiare... ho paura che mio cugino faccia del male a me e alla mia famiglia, spesso mi chiama minacciandomi, vuole soldi. La sua convivente che io credevo amica, mi manda sms che mi umiliano e io mi sento sperduta e sola in questa città non mia, forse però sono meno sola, ho questa “famiglia” che mi protegge e soprattutto ho la mia nuova amica italiana, che sento non mi deluderà.Anche la famiglia è contenta di questa mia amicizia .
Grazie a lei inizio a sentire questa città diversa, le mie ore ed i miei giorni di libertà passano in modo meno monotono.
Arriva agosto, sono felice, a breve ritornerò a casa in Romania, per trascorrere le ferie!
Una sera,tutto precipita.
Mentre trascorrevo alcune ore di “riposo” con la mia amica, il mio datore di lavoro mi chiama al cellulare: devo ritornare subito a casa.Ho un po' di timore, la sua voce era più forte del solito.
Arrivo a casa poco dopo le 23,lui non mi saluta, non mi guarda ,continua a fumare distrattamente.Io cerco di chiedere perchè sia arrabbiato con me, in fondo il “nonno” dormiva nella sua stanza e io non mancavo più di due ore.
“Prepara la tua roba e vai via”
Io non capisco, non ci credo, chiedo e continuo a chiedere perchè,chiamo la mia amica che mi aiuta a stare calma.Ho paura, mi sento persa, piango, ma lui non mi ascolta continua a ripetere di fare la valigia.
Obbedisco, e sotto consiglio della ragazza italiana, chiedo ancora il perchè e sopratutto la possibilità di restare ancora lì,almeno per la notte
“ Sei stata vista entrare nel night l'altra sera, anche oggi eri al night, prendi la roba e vai via”
Cerco di spiegarmi, non sono mai stata nei nights, faccio la badante, non ero al night, non potevo, sono rientrata pochi minuti dopo le 23. Ma le mie parole volano al vento.
Faccio l'ultimo tentativo, in lacrime entro nella stanza del “nonno” che dorme lo saluto, prendo la valigia chiedo di nuovo scusa al mio datore di lavoro, spero ancora qualche istante infinito. In cambio lui mi apre la porta e mi dice “Buona fortuna”
Ho una valigia grandissima, la borsa e tre buste, piango mentre scendo quelle scale, ho paura e freddo tantissimo freddo nonostante la notte estiva.
Non so cosa fare, mi sento nuda e persa, vago e mi siedo in una panchina di un parco.
E’ l'una di notte.
Chiamo la mia amica italiana, non posso, ho vergogna di chiedere ospitalità, mi sento sporca, anche se non ho fatto niente, mi sento male.
Passano minuti che mi sembrano ore, tremo, piango, non riesco a parlare, e lei, arriva, a prendermi via dalla strada dove persone che avevo imparato a voler bene mi hanno gettato come uno straccio vecchio.
Adesso ho anche paura che lei, non si fidi di me, ma lei e la sua madre mi accolgono fraternamente, io mi sento dentro uno strano sogno, non so dove sono e perchè sono lì. Intanto spero che la famiglia mi chiami, spero sia uno scherzo di pessimo gusto, ma tutto tace, la mattina seguente la moglie del datore di lavoro mi chiama per sapere perchè mi ero comportata così male andandomene via ed abbandonandoli in piena notte!
Io spiego la mia versione ma mi si continua ad accusare di essere “una che lavora nei nights”. Non capisco, fino a qualche giorno prima ero “una figlia”.
Si, sono una rumena, la vita di una rumena vale meno di quella di un'italiana, ad una rumena puoi abbandonarla di notte, perchè le rumene lavorano nei nights, le rumene si prostituiscono, le rumene sono ladre.
Però la rumena, questa rumena è anche quella che ha ridato il sorriso a nonno, è la stessa che ha imparato le nennie sarde da cantare per farlo addormentare , è la stessa che tutte le mattine gli faceva la barba amorevolmente e lo lavava , è la stessa a cui tu hai dato la chiave di casa e una fiducia falsa pronta a togliergliela per motivi inesistenti.
Eppure sapevi che ero sola in quella città, eppure sapevi di mio cugino, eppure sapevi delle telefonate che non mi lasciavano nemmeno dormire, sapevi tutto di me ogni mio respiro.
Forse nel tuo cuore hai sperato di sentire il giorno dopo che a pochi metri da casa tua era stato rinvenuto un corpo martoriato di una giovane donna?
Invece ho trovato chi amorevolmente mi ha protetto ed accolto e con loro ho trascorso alcuni giorni prima della mia partenza.
Torno a casa in Romania con una valigia piena di dolore e tristezza, ho conosciuto in 12 mesi i peggiori aspetti dell'essere umano, comprendendo che non sono storie scritte sui romanzi o narrate nei film europei, è la tragica realtà.
Esiste chi ha il barbaro coraggio di lasciare per strada nel cuore della notte una giovane donna, esiste chi la sfrutta e le fa del male quotidianamente.
Vado via da questa città con tanta tristezza, ma con l'abbraccio sincero di chi mi ha accolto in quella triste notte e per me rimarrà pur sempre mia sorella.
A lei affido questa mia storia perchè si sappia quale è spesso la vera vita di una sorridente ed amorevole badante.
Grazie per avermi ascoltato.
lunedì 24 agosto 2009
Rock4Life
Importantissima iniziativa per la raccolta fondi in un paese della provincia di Oristano...
Reverendo Jones salirà sul palco per l'unica data del suo Tour nella provincia di Oristano.
Non ci resta che invitarvi numerosi per il 12 settembre 2009 presso l'Anfiteatro Comunale di Siamaggiore ricordando che la serata partirà alle 21.30 e sarà condita da numerose sorprese.
Rock4Life 2009
Anfiteatro Comunale Siamaggiore
Sabato 12 settembre 2009 ore 21.30
Loudspeakers AC\DC Cover Band
Reverendo Jones
segnaliamo Musica nel Sangue
lunedì 3 agosto 2009
MINIERE SONORE - II edizione topografie delle musiche

MINIERE SONORE - II edizione
topografie delle musiche
Happening audiovisivo e performances musicali negli spazi delle cave di arenaria del Sinis in località "Su Cuccuru Mannu", realizzazione nel 1° modulo del "Parco dei Suoni e delle Arti del Mediterraneo"
Grandi installazioni di musica elettroacustica , video, pittura e fotografia tra arte e tecnologia.
Gli artisti:
Mike Cooper, Neil Luck, Matthew Lee Knowles, Marco Angioni, Sara Aresu, Ivana Busu, Tonino Casula, Stefano Casta, Nicola Cogliolo, Gianni Delogu, Roberto Follesa, Daniele Ledda, Paolo Marchi, Mauro Mulas, Roberto Musanti, Alessio Sanna, Donald Scalas, Roberto Zanata, Daniela Zedda
Direzione Artistica: Stefano Casta
"Miniere Sonore scava nell'esperienza e porta alla luce nuove chiavi di lettura, che fanno del musicista/artista odierno, non un artigiano dedito alla produzione di oggetti utili o piacevoli, ma un creativo epistemologo interprete della complessità del mondo contemporaneo."
6 e 7 Agosto ore 21
Parco dei Suoni - Riola Sardo
per informazioni:
Eleonora 3397916117 - 3927944750
www.minieresonore.it
lunedì 20 luglio 2009
Un progetto solidale per i ragazzi dell'Aquila
I ragazzi sono quelli che più patiscono questa situazione.
Sotto c’è tutto il programma …. che ho spedito alla Nikon, Canon, Olympus ma per loro il rientro pubblicitario è toppo poco e non giustifica la spesa
Cerco negozi, privati, ditte, gruppi di amici ecc. che diano la possibilità
ad alcuni ragazzi di passare un estate più serena e dargli una prospettiva per il
futuro . Servono 10-15 macchine fotografiche digitali reflex anche usate o fuori
produzione purchè funzionanti .Vi prego fate girare questo post
Per contattarmi Marco Barozzi 3356917754 marco@marcobarozzi.com
Salve mi chiamo Marco Barozzi e sono un fotografo professionista di Roma dal 1986 (www.marcobarozzi.com), oltre che di fotografare insegno fotografia e composizione fotografica inoltre mi occupo da molti anni, all'interno di una scuola media ( istituto omnicomprensivo Espazia di Monterotondo RM ), di creare e realizzare progetti di recupero per ragazzi con difficoltà attraverso l'immagine.
Quest'estate vorrei mettere la mia professionalità a disposizione di alcuni ragazzi aquilani che vivono nelle tendopoli, questo per dar loro la possibilità di distrarsi.
Ho cominciato a documentare la situazione in quei luoghi (essendo legato all'Abruzzo per motivi affettivi e familiari) dal giorno del terremoto ed ho parlato, ovviamente, con tantissime persone e quello che mi ha più colpito è stato che chi ne ha risentito di più psicologicamente sono stai proprio i ragazzi e gli adolescenti, cosa confermata da studi psicologici sui danni che crea la perdita della casa su queste fasce di età
Allora ho deciso di fare qualche cosa per alleviare, per quanto possibile, il loro disagio.
Basandomi sul fatto che il creare loro interessi dargli l'opportunità di pensare ad altro ed essere occupati in un’attività creativa possa fargli solo del bene ho progettato un corso ad hoc per loro durante agosto.
Quello che farò sarà di dare un’opportunità questa estate a 10-15 ragazzi di uscire da una condizione di disagio stimolando un loro interesse. La cosa sulla quale più spingerò sarà il loro benessere e il cercare attraverso un attività didattica e ricreativa di ristabilire, per quanto possibile, quei presupposti per rivedere la loro vita rientrare in parametri di normalità, cosa che nei campi non hanno più dal 6 aprile scorso.
Le strategie psicologiche le attuerò al momento di avere davanti il gruppo e conoscendo i soggetti che ne faranno parte. Sarebbe didatticamente errato e poco professionale fare piani a priori.
Per quanto riguarda la parte fotografica, ovviamente, dovrò prima capire il livello di conoscenza tecnica dei ragazzi, comunque strutturerò le lezioni come faccio da sempre e com’è consono al mio modo di insegnare. Si faranno delle lezioni sul linguaggio fotografico e sulla composizione dell'immagine e si parlerà di come la fotografia sia un modo paritetico alla scrittura per raccontare.
La tecnica sarà insegnata, a parte gli elementi base, attraverso il bisogno della realizzazione dell'immagine del momento.
L'imparare attraverso il fare e il capire il perché della teoria avendone le informazioni al momento della necessità e non viceversa è pedagogicamente un sistema che si è rivelato ottimale per l'apprendimento dei ragazzi di oggi.
Io mi trasferirò tutto il mese di agosto in Abruzzo per realizzare questo progetto, dal quale tengo a porre l’accento non trarrò nessun utile, pensavo quindi di strutturare il corso in una trentina di ore per un gruppo di 10-15 ragazzi.
Con le foto vorremmo fare una mostra dal titolo (provvisorio): Il terremoto visto dai ragazzi
Tornerò da fine settembre con cadenza mensile per vedere i lavori svolti dalla fine del corso e per aiutarli e indirizzare questi ragazzi nel caso quest’attività diventi qualcosa di più serio per loro.
Ovviamente sono persone che hanno perso tutto e non hanno l'attrezzatura necessaria. Io metterò a disposizione oltre che il corso anche un paio di computer per l'acquisizione delle immagini e un luogo dove vedere e commentare le foto fatte (ho chiesto a un piccolo comune appena fuori il cratere di poter usare la sala comunale).L'AMA , ditta di trasporti comunale, ci metterà a disposizione un mezzo per qualche ora al giorno per prendere i ragazzi portarli nei luoghi dove faremo le foto e poi riportarli indietro.
Quello che ci manca sono le macchine fotografiche.
Per questo vi chiedo con la presente se siete interessati a fornirci 10-15 reflex anche usate o fuori produzione andrebbero benissimo. Le macchine se possibile mi piacerebbe che dopo il corso rimanessero agli allievi, dei quali ovviamente vi sarà fornita una lista completa con i nomi e le tendopoli che li accolgono, se ciò non fosse possibile ve le renderemo indietro
Ovviamente sarà messo in risalto il Vostro gentilissimo e generoso intervento .
Se interessati o meno vi prego di farmelo sapere in breve di modo che possa avere il tempo di trovare in caso un altro sponsor.
Per qualunque delucidazione e informazione sui metodi di scelta dei ragazzi e il programma didattico sono a vostra completa disposizione.
Per questo progetto c' è il patrocinio dal Comune e dalla Provincia dell'Aquila.
In attesa di una Vostra gentile e sollecita risposta V’invio i miei più cordiali saluti.
Marco Barozzi
giovedì 2 luglio 2009
Il nostro rappresentante in consulta dei Giovani: Marco Contu
Martedì 23 giugno si è svolta la seconda seduta della Consulta giovanile di Oristano che ha eletto gli organi dirigenti.
Federica Tendas del Liceo De Castro - è il primo presidente della Consulta giovanile.
L’Ufficio di presidenza così composto: Laura Fadda (Azione Giovani); Thomas Frau (Itis Othoca); Paolo Baroli (Oristano Giovane) ha eletto quest’ultimo vicepresidente.
Terminate le fasi tecniche si può dare avvio al lavoro della Consulta, possono cominciare le proposte per migliorare questa città e renderla più attiva e vivibile a livello giovanile e non solo.
Vivendo in un territorio in cui la gioventù si muove di pari passo con la società, mostrandosi sempre più egoista, presuntuosa e arrogante. Dove è egemone il personalismo, il materialismo e una diffusa ignoranza culturale, dove trionfa la più viscida volgarità maschilista, la xenofobia, l’intolleranza e l’indisponibilità verso i deboli della società. Dove i giovani sempre in numero maggiore trovano rifugio nelle culture fascistoidi e nazistoidi, trovo indispensabile vertere la mia attività all’interno della Consulta nel tentare di arginare – per quanto mi concerne – questi fenomeni giovanili. Arginarli portando al centro del dibattito giovanile le tematiche per le quali l’associazione El Gato Obrero si è sempre battuta come l’antirazzismo, l’eguaglianza e la giustizia sociale, la solidarietà, la tutela e l’integrazione sociale dei soggetti meno abbienti.
Al primo punto credo sia doveroso un forte occhio di riguardo con l’organizzazione di varie iniziative e incontri (culturali, musicali, artistiche etc.) atti a:
sensibilizzare i giovani verso i temi dell’antirazzismo; portare i giovani a capire e riflettere sui drammi che spingono i migranti a sbarcare nelle nostre coste; “valorizzare le ricchezze provenienti da una società multietnica” portate dallo scambio tra culture differenti.
Marco Contu – Giovani de El Gato Obrero
giovedì 18 giugno 2009
Emanuele Gentile SCUSATE IL RITARDO
Sottopiano Beaux-Arts
Presenta
Emanuele Gentile
SCUSATE IL RITARDO
Personale di pittura
Inaugurazione
venerdì 19 giugno 2009 h 19:00
dal 19 giugno al 3 luglio 2009
dal lunedì al venerdì dalle 18:00 alle 20:30
Galleria Sottopiano Beaux-Arts
martedì 26 maggio 2009
una nuova causa da perseguire
Le diagnosi che sono state tante fin ora sono scadenti se non quella che attesta l'impossibilità della autonoma deambulazione per un blocco al livello del cervelletto ...Ma Francesco, con l'appoggio di un altra persona riesce comunque seppur lentamente a camminare e, usa gli arti superiori senza difficoltà.
lunedì 13 aprile 2009
Un ringraziamenteo particolare per la ZAMPA data all'Abruzzo....ricordando ancora che la nostra campagna continua a Oristano e a La Maddalena
la sezione Avis La Maddalena, Simone Sotgiu, Fabrizio Nardini, Luca Ronchi, Roberto Presutti, Ilaria Achena, Giulia Poggi, Giuseppe Sini, Stefania Missio, Elisabetta Ornato, Alina Maiore, Giancarlo Tusceri, Cristiano Soriga, coordinati da Cristina Pastorelli e Jerome Tusceri hanno inviato aiuti alimentari, abiti, coperte e altro
ringraziamo anche:
Manuela per l'ingente donazione di abiti
Silvana, abiti e materassini da campeggio
Ferdinando, abiti
Tania, abiti
La Farmacia Mura Ortueri per le donazioni in medicine
Alessandro e Stefano per la loro collaborazione.
La campagna non si ferma qui e continua ricordiamo le ulteriori necessità di: coperte, lenzuola, disinfettanti, parafarmaci, cotone, sapone, alimenti e fondi utili a noi per l'invio dei materiali raccolti ma anche per collaborare alla ricostruzione attraverso lo studio di un patnernariato con una struttura locale da ricostruire.
sabato 11 aprile 2009
terremoto abruzzo
E, fino ad oggi dai punti di raccolta allestiti ad Oristano e a La Maddalena sono stati inviati 15 pacchi da 20 kili di abiti e 10 pacchi di alimenti, ma anche un ingente quantità di medicinali e di materassini da campeggio.
Ringraziamo sin da ora tutti coloro che hanno contribuito ala raccolta e ricordiamo che essa non si fermerà, ma continuerà nei mesi futuri poichè l'emergenza e la necessità della popolazione abruzzese non cesserà sicuramente ora, ma proseguirà durante la ricostruzione, proprio perchè le necessità e sopratutto i bisogni continueranno ancora sino alla completa ricostruzione.
A breve saranno pubblicati online tutti i resoconto della nostra campagna “ pro terremoto Abruzzo”
Ricordiamo però a tutti coloro che possono essere interessati che El Gato Obrero mette a disposizione il proprio ccp ccp n 83660159 intestato all'associazione EL GATO OBRERO bonifici IBAN IT75 L076 0117 4000 0008 3660 159 conto paypal gatoobrero@yahoo.it con causale "Terremoto Abruzzo"per raccogliere fondi che saranno utilizzati soprattutto per l'invio in Abruzzo dei prodotti alimentari raccolti, delle medicine e per il finanziamento di alcuni comitati abruzzesi che si occupano dell'acquisto e della distribuzione quotidiana di verdura e carne.
Per informazioni sull'attività del Gato Obrero, potete visitare il blog: http://gatoobrero.blogspot.com o visitare il gruppo facebook intestato ad El gato obrero.
martedì 7 aprile 2009
el gato obrero pro TERREMOTO IN ABRUZZO solidarietà concreta
martedì 24 marzo 2009
LiberaMente a Sinistra
Con lo spirito che ormai caratterizza El Gato Obrero, ovvero quello di essere aperti alla contaminazione, all'ascolto, a nuove pratiche sociali riteniamo opportuno ora più che mai promuovere un percorso innovativo e differente per ripartire, riniziare o meglio iniziare un nuovo percorso politico sociale e culturale iniziando dai nostri saperi e dalle nostre pratiche.
Domenica quindi l'argomento su cui verterà il dibattito sarà quello di come intraprendere un nuovo percorso per porre le basi ad un progetto di sinistra vasta e laica ora più che mai necessario.
El gato obrero, pratica da sempre quello che spesso si riesce solo a dire, ed è per questo che intende mettere a disposizione della sinistra il proprio saper fare e saper costruire mattone su mattone una società differente ed alternativa.
Ora è per noi necessario costruire un nuovo alfabeto della politica, una politica che inizi dinuovo ad ascoltare la propria gente, che torni nelle piazze e nelle case, che riprenda un percorso importante e tal volta dimenticato.
Ora costruire una sinistra nuova deve imprescindibilmente passare da nuove proposte, proposte di singoli e di soggettività che hanno come intento l'unità della sinistra.
Iniziare dunque con un ragionare su nuove idee, nuovi metodi di coinvolgimento delle soggettività singole, confrontarsi per costruire un nuovo alfabeto della politica che diventi una nuova modalità di approccio con la politica ma soprattutto un alfabeto costruito da tutti nelle piazze, nelle scuole nelle case e non più esclusivamente dai “palazzi”.
Noi vogliamo che sia un bel ripartire per trovare tutti insieme una nuova casa, un nuovo movimento.
Per informazioni, adesioni e altro contattare:
eleonora casula 3397916117- gatoobrero@yahoo.it; yellowflate@gmail.com
alessandro vinci 340606578 alessandrovnc@tiscali.it
blog: http://gatoobrero.blogspot
facebook: http://www.facebook.com/ev
martedì 17 marzo 2009
la storia triste di una di noi
Da quasi cinque mesi, sono in stretto contatto con una giovane compagna militante di un circolo del nostro partito delle zone interne della Sardegna, di uno di quei paesi dove il sogno dell’industrializzazione si è dissolto in spopolamento, migrazione e cassaintegrazione.
Lei, una di noi, una delle tante donne del sud, si trova in una situazione difficile, quasi paradossale.
Il suo compagno è agli arresti domiciliari da quasi un anno ormai e deve scontare una pena, a seguito di uno strano processo.
Lei con dedizione ed impegno ha fatto tutto quello che era nel suo potere per tenere alta la dignità.
Con una casa presa con un mutuo non si può usufruire del gratuito patrocinio per la difesa, gli avvocati devono essere pagati, il processo va pagato, la vita va avanti, lei , disoccupata come tante donne del sud, ha trovato un ingaggio lavorativo che partirà fra un mese circa.
Ma ora i debiti contratti sovrastano, è arrivata anche la convocazione per l’appello e le spese legali aumentano,. C’è da saldare un avvocato, da spendere per il nuovo avvocato, c’è la vita da continuare.
La nostra compagna ha provato tutto, associazioni, finanziarie , banche, ma nessuno da credito a chi non ha nulla d ipotecare, a chi non ha buste paghe, perché la situazione lavorativa obbliga molto spesso anche contro la nostra volontà, pur di campare, si accetta di lavorare in nero.
Ora i debiti iniziano a stritolarla,la dignità non esiste più, ogni giorno si calpesta di più, ed io che la seguo da quasi due mesi, convincendola e trattenendendola con tutte le motivazioni migliori e con tutti i metodi possibili, cercando di fare quel che si può in questi casi, ieri in tarda serata ricevo una sua mail. Dove , ahinoi, leggo che lei purtroppo non poteva attendere oltre e che era già entrata in contatto con alcuni fantomatici “prestatori di soldi” che in cambio del prestito le proponevano un “contratto di lavoro”. Sapete che contratto?Sapete che lavoro? Le propongono la vendita e la mercificazione del suo corpo.
Non posso rimanere inerme a guarda, non possiamo rimanere inermi davanti a tutto ciò. Noi che lottiamo con i nostri corpi e le nostre menti ed azioni contro la malavita organizzata, contro i mercifica tori di corpi, contro chi riduce ed induce alla schiavitù dobbiamo fare qualcosa.
E’ un nostro dovere civile strappare dalle mani della malavita un’ennesima vittima.
Certo lo so che voi che leggete queste righe conoscerete sicuramente diverse situazioni simili a quella che vi ho accennato, però non credo sia umano rimanere immobili e non tentarle tutte quando una di noi si trova in una situazione così disperata.
Da parecchio ho attivato una sottoscrizione sul blog della mia associazione ma non ha portato nessun frutto, ora ci ritento e ci ritentiamo insieme, perché nessuno può permettersi di toglierci il sogno di una vita migliore, di un mondo diverso
Questi sono i nostri dati e sul nostro blog potete trovare anche altri post che trattano la storia di M.
Come sempre Bene accetti sono i contributi economici su ccp n 83660159 intestato all'associazione EL GATO OBRERO o bonifici IBAN IT75 L076 0117 4000 0008 3660 159 o conto paypal gatoobrero@yahoo.it con causale "per M.una di noi”.
per ulteriori informazioni, idee, potete sempre contattare me
Gato Obrero: eleonora
martedì 3 marzo 2009
importante: facciamo iscrivere alle liste elettorali tutti i cittadini comunitari rendiamoli attivi
In questo caso, secondo la normativa vigente, in particolare la direttiva n. 109 del 6 dicembre 1993 dell’Unione Europea, il diritto di voto per le elezioni dei rappresentanti al Parlamento Europeo può essere esercitato anche nel diverso stato membro in cui i cittadini abbiano la residenza, quindi siano iscritti all’anagrafe della popolazione residente,. In questo caso l’elezione potrà riguardare i membri del Parlamento Europeo spettanti all’Italia, per chi è residente in Italia. Ovvio che il diritto di voto alle elezioni europee non può essere esercitato più di una volta per ogni tornata elettorale, quindi, chi vota in Italia rinuncia all’esercizio dell’analogo diritto di voto nel suo paese di provenienza.
Con una circolare del Ministero dell’Interno, direzione centrale servizi elettorali, la n. 2 del 22 gennaio 2009, sono state date istruzioni operative sull’esercizio del diritto di voto, in particolare sulla effettività della garanzia del diritto di voto ai cittadini comunitari. Le istruzioni riguardano sia le condizioni di iscrizione nell’apposita lista elettorale aggiunta presso il Comune di residenza, sia la richiesta di diffondere le informazioni utili all’esercizio di questo diritto.
Com’è noto nella precedente tornata elettorale i dati relativi alla partecipazione dei cittadini comunitari residenti sono stati piuttosto eloquenti: in pochissimi hanno esercitato questo diritto.
La Commissione Europea, ha quindi inviato una raccomandazione agli stati membri affinché sia data ampia comunicazione sulle condizioni per l’esercizio del diritto di voto. La raccomandazione ha coinvolto anche i Prefetti ed i Presidenti delle Regioni Autonome ai quali è stato richiesto di invitare i Comuni ad inviare lettere personali ai cittadini comunitari residenti nel loro territorio, contenenti lo schema della domanda e le informazioni per la sua presentazione.
La circolare porta come allegato un modulo plurilingue per iscriversi alle liste europee ed un manifesto informativo.
I requisiti per esercitare il diritto di voto sono abbastanza sintetici: oltre ai dati personali si dovrà indicare la circoscrizione dello stato membro in cui si è iscritti come elettori, per evitare che si eserciti due volte il diritto di voto, si dovranno indicare l’indirizzo nello stato d’origine e l’indirizzo di residenza in Italia. Sarà necessario inoltre dichiarare, sotto la propria responsabilità, di voler esercitare il diritto di voto esclusivamente in Italia e di possedere la capacità di voto secondo la legislazione dello stato di cui si possiede la cittadinanza, cioè l’assenza di provvedimenti giudiziari a carico che comportino la perdita dell’elettorato attivo. Non deve quindi essere in corso o essere intercorsa nessuna condanna o altri provvedimenti che, secondo la legislazione del paese di provenienza, impediscano temporaneamente o stabilmente l’esercizio del diritto di voto. In questo modo si ottiene l’iscrizione nell’apposita lista elettorale aggiunta.
Ricordiamo che la data per le elezioni europee è stabilita tra il 4 ed il 7 giugno 2009 e che le domande per poter essere iscritti nell’apposita lista aggiunta per gli elettori, presso il comune di residenza, devono essere presentate entro il 90° giorno precedente alla data delle votazioni cioè entro il 9 marzo 2009.
Consigliamo caldamente gli interessati di acquisire il modulo e di inoltrarlo, o personalmente chiedendo di apporre il timbro per ricevuta sulla propria copia, o con raccomandata con ricevuta di ritorno, per avere la prova della avvenuta richiesta di iscrizione nelle apposite liste.
sabato 28 febbraio 2009
un intervento di Alessandro
Il fatto specifico che porto all’attenzione dell’opinione pubblica è questo: da circa un mese, ossia da meta gennaio di quest’anno, l’autoambulanza dell’associazione di volontariato MonteArci non sosta più nello spazio antistante la sala conferenze del centro polivalente al centro del paese. Infatti la stessa associazione ,che vedeva fino a pochi mesi fa alcune decine di cittadine e cittadini di Arcidano praticare tra le sue fila la nobile aspirazione di aiutare il prossimo con il servizio di trasporto tramite un mezzo di soccorso , ha deciso di non servirsi più dello spazio posto a disposizione dalla comunità e ,per mia conoscenza ,concentrare la presenza dei mezzi a Marrubiu,comune dove ha la sede ufficiale, e nel confinante comune di Uras;sin qua una normale scelta di un direttivo di un’associazione che forse ritiene più utile concentrare le proprie energie in soli due comuni, se non fosse che proprio un mezzo acquistato dall’associazione si sia potuto acquisire attraverso un sostegno finanziario della comunità arcidanese con una raccolta fondi fatta nel 2007 dagli stessi soci arcidanesi dell’associazione e tramite il finanziamento previsto nel bilancio della provincia di Oristano per le associazioni di volontariato che ne fanno richiesta. Insomma la questione che mi ha lasciato perplesso che mi chiama in causa come rappresentante istituzionale del territorio ,non è sicuramente quella di porre discriminanti sul luogo dove deve presenziare uno strumento di soccorso, ma segnalare invece una discriminazione su come la privazione ,anche da pochi giorni, della presenza dello stesso strumento ambulanza divenga segnale negativo nei confronti di una collettività che ha fortemente creduto nell’acquisto della stessa.
Io credo ,ed è certamente l’unico parere personale e anche politico che voglio sottolineare,che non ad uno strumento taumaturgico, di guarigione dei mali o di allontanamento degli stessi,pensassero le cittadine e i cittadini mentre offrivano i loro soldi “in sa cicca”,ma di dare un contributo sentito alla solidarietà sociale ,di vedere nella presenza di quel mezzo un servizio tanto spesso anelato , abituati a dover attendere la disponibilità di mezzi di soccorso provenienti da altri centri; quella presenza,quell’ambulanza rappresentava un risultato che la comunità arcidanese ,come tante altre in Sardegna, ha vissuto come miglioramento concreto delle condizioni di vita quotidiane , soprattutto nel riguardo delle persone più in difficoltà. Dunque dove sta il ruolo del politico e della rappresentanza politica se non nel cercare di risolvere e di migliorare le condizioni di vita dei cittadini che rappresenta;come ho scritto all’inizio di questa mia lettera non c’è intenzione polemica ne di strumentalizzazione politica nei confronti dell’amministrazione comunale o di quella provinciale,ma invece la richiesta di un impegno da parte delle stesse ,nelle forme che si riterranno più opportune per risolvere la condizione di assenza dell’Ambulanza,perché altrimenti in futuro ,un esempio come quello su descritto ,condurrà ad una visione negativa dell’impegno nel volontariato , di un sentirsi presi in giro quando si dà un contributo monetario finalizzato all’acquisto di uno strumento di solidarietà ,in conclusione una perdita di fiducia nelle azioni collettive finalizzate al bene della comunità.Il mio auspicio e il mio impegno sarà a favore di chi voglia dare una soluzione reale e concreta ad una esigenza sentita senza visione di parte ne politica ne istituzionale.
Alessandro Vinci
venerdì 13 febbraio 2009
Eliano Cau partecipa a Stagni d'oro e d'inchiostro - Esperienze narrative dell'oristanese"
mercoledì 11 febbraio 2009
solidarietà alla signora Mamatha sabitha pai
Apprendiamo dalla stampa l’assurdo episodio accaduto nei giorni scorsi alla signora. Mamatha Sabitha Pai.
Noi, che da diversi anni, pur se spesso in mesto silenzio operiamo ad Oristano e provincia, non restiamo stupiti da simili episodi di razzismo strisciante: gesti di intolleranza piccoli e grandi compiuti verso i cittadini senegalesi, e perché no verso minori cinesi e rom.
Oristano seppur nel suo piccolo diventa sempre più un luogo di incontro di diversi gruppi etnici, ma come spesso capita c’è qualcuno che, non gradisce, ed è per il mancato gradimento, ma soprattutto per ignoranza che avvengono insofferenze xenofobe ultima e ancor più grave, quella verificatasi nel pullman dell’ARST, gestore dei trasporti urbani ed extraurbani, ai danni della signora Pai.
Come associazione che ha tra i suoi scopi la lotta al razzismo siamo fortemente vicini alla signora Pai, ed esprimiamo un vivo e sincero ringraziamento per il coraggioso atto di denuncia da lei compiuto.
Noi che spesso siamo stati consapevoli confidenti di tante storie personali, spesso dove il razzismo è ancora più sottile e strisciante, siamo ora ben consci che spesso,“apprezzamenti” come quelli rivolti alla signora Pai, rendono la persona che li subisce debole ed insicura, dunque è da apprezzare fortemente la voglia della donna di denunciare e di avere chiarezza su questo accaduto. Certo ancora pochi sono i migranti che usano i mezzi urbani, forse di inverno, perché è innegabile che, l’estate, le corse che vanno verso il mare sono frequentatissime da lavoratori senegalesi o magrebini, cosi come da qualche cittadino del Bangladesh e qualche cinese.
Non è però la scarsa presenza o la disabitudine a vedere su i mezzi di trasporto cittadini non comunitari che deve autorizzare ad un conducente a sentenziare su usi e costumi di altre etnie.
Pesante è indubbiamente il gesto computo da questo signore, se poi lo si inserisce in una realtà come la nostra, tutt’altro che tranquilla. Se, sommiamo graffito per grafitto, gesto per gesto, nasi e sguardi disgustati al passaggio del senegalese, qualcosa c’è che non va la si trova pure in questa cittadina che ormai non è né più tranquilla e forse neanche tanto ospitale, se poi pensiamo alla nuova categoria, quella del “biddaio” o, per i più colti”paesano”, atta ad indicare il “male che viene indubbiamente dall’oltre le mura di Mariano” ci troviamo un po’ sgomenti. Ma il razzismo italiano, cosi come quello oristanese, è un "pensiero ordinario".Abita il pianerottolo dei condomini, le fermate dell'autobus, i tavolini dei bar, , e talvolta anche luoghi pubblici, ma è frutto soprattutto della diffidenza, della paura insensata e di una certa ignoranza. Siamo certi però che l’ARST risolva il caso della signora Pai, nel migliore dei modi anche se la scottante offesa la donna se la porterà con sé nel suo vissuto, ma soprattutto auspichiamo che la sensibilità aumenti sempre più e che tutte le vittime trovino il coraggio della denuncia, per poter creare un presente dove nessuno venga additato come diverso.